CINEMA. Leviathan, l’uomo solo contro il Potere corrotto

di Francesco Di Brigida.
Vincitore del Golden Globe per il miglior film straniero e candidato dall’Academy per la stessa categoria, la pellicola di Andrey Zvyaginstev, osannata dalla critica di tutto il mondo, racconta di un padre di famiglia stretto dall’affarismo del sindaco della sua cittadina.
Il regista oltre al naturalismo imperante di mare, balene azzurre e intensità del cast, si serve degli elementi spazio e tempo per caricare ulteriormente di pathos tutta la messa in scena. Una cruda scacchiera dai tanti paesaggi sperduti e lande desolate circonda i protagonisti quanto lunghi sono i tempi delle sequenze. Chiave filmica rigorosa e superba che sbatte lo spettatore nella dimensione del reale. Il plot e il suo sviluppo pieni di sorprese,capovolgimenti e colpi di scena imponderabili sono la materia prima che permette di sostenere un racconto a ritmi cadenzati per un minutaggio di oltre due ore, e il risultato è molto meno estenuante di quanto si possa immaginare prima del buio in sala. Anzi, incredibilmente appagante sarà per i cinephile e non solo, per via di un dinamismo che potrebbe adattarsi a un remake americano. Ma speriamo di no.
Il ritratto di Vladimir Putin troneggia nello studio dell’opulento sindaco mentre la vodka scorre a fiumi anche in una scena di tiro a bersaglio dove si punta a vecchi ritratti di Lenin e Gorbaciov. Il potere burocratico arriva ovunque e nulla può opporvisi o c’è speranza a resistere? Qual è il confine tra destino sociale e ostacoli eretti dal più forte? Leviathan è carico di un’attualità solenne, e sarebbe ancora più illuminante poterne vedere anche la versione censurata per il mercato russo.
Leviathan, l’uomo solo contro il Potere corrotto. Film premiato a Cannes e censurato in Russia.
Il trailer di Leviathan